INTRODUZIONE
La Medicina centrata sulla
persona rappresenta un nuovo orientamento epistemologico per la scienza medica. Le
componenti del paradigma sono dovute al riconoscimento dellimpatto del cristianesimo
nella storia della Medicina, della riflessione kairologica sulla natura umana che
partendo da basi fenomenologiche e antropo-analitiche ne evidenzia una teleonomia, della
teoria della relatività indeterminata delle reazioni biologiche alla qualità del coping,
che dà una base epistemologica allinterazionismo evidenziato dalla ricerca
biologica e dellingresso nellepistemologia di un nuovo concetto di salute,
basato sulla qualità della vita e sulle risorse del soggetto.
La Medicina centrata sulla
persona è una nuova teoria del pensiero medico fondata dunque sul riconoscimento
che il valore e la valorizzazione delluomo dal concepimento alla morte naturale è
fine del sapere medico. La persona non può essere, per nessun motivo,
strumento di conoscenza, di interessi economici o politici, di ideologie , leggi,
teorie o dogmi religiosi.
I fondamenti di questo pensiero, di cui ho
avuto lonore e lonere di essere maieuta, sono costruiti su una sintesi teorica
che unisce la qualità delle conoscenze dedotte dalla ricerca sperimentale a quelle delle
ricerche cliniche di natura umanistica. Esso, già ampiamente sperimentato nei corsi
medici dellUniversità Ambrosiana, ha permesso di valutarne gli straordinari
miglioramenti nella qualità della professione medica. Il Manifesto rappresenta il
programma Etico ed Epistemologico della Scuola Medica di Milano Scuola Normale
Superiore di Medicina
La Medicina centrata sulla persona è
chiamata a modificare lapproccio riduzionista di natura bio-molecolare alla scienza
medica verso unintegrazione che faccia delle persone del medico,
dellinfermiere e del paziente i protagonisti veri della scena sanitaria.
A livello scientifico e formativo La
medicina centrata sulla persona rappresenta una sfida per uno sviluppo di
metodologie di ricerca e di formazione basate non tanto su congetture ma sulla teoria
teleonomica ed interazionista fondata sulla relatività delle reazioni biologiche alla
qualità del coping che viene confermata da numerose ricerche sperimentali.
Alla Medicina centrata sulla
persona affidiamo, nel Giubileo del secondo millennio dalla nascita di Gesù Cristo,
la speranza per il compimento dei valori della medicina ippocratica in una
concezione sacra della vita umana e della persona, come dono di Dio al mondo, che ha
costruito, sullinsegnamento di Cristo, la cultura occidentale.
Giuseppe Rodolfo Brera
Rettore dellUniversità Ambrosiana
Direttore della Scuola Medica di
Milano, Scuola Normale Superiore di Medicina
Coordinator of the International Committee
for the Youth Charter (ICYC)
Dei Gratia, per Iesum Christum, Anno Domini
2000
1. Il
mondo della persona è teleonomico
La teleonomia è
la tendenza naturale, consapevole e/o inconsapevole, della persona, a costruire la natura
umana come realtà di verità, amore e bellezza.
La natura umana si
rivela già unitaria nell'adolescenza attraverso i misteriosi fenomeni delle strutture
logiche, affettive e noetiche. Queste sono le possibilità necessarie per diventare
consapevoli che la propria realtà è in relazione alla qualità delle risposte che
vengono date alle domande di verità, amore e bellezza, poste dal nuovo Io sviluppatosi in
questo periodo della vita. La natura umana appare finalizzata alla realizzazione di un
senso oggettivo della soggettività personale e individuale.
La fede
religiosa spiega questo fenomeno come l'amore di Dio per la persona, che Egli crea a Sua
immagine.
La storia della
medicina è profondamente legata alla religione cristiana e alla teologia a causa del suo
fondamento antropologico in Gesù Cristo, figlio di Dio, persona di natura divina,
"Kairos" necessario per la salvezza personale, individuale, soggettiva dalla
morte e dalla sofferenza.
In questa luce la vita della persona, la
cura, il prendersene cura, la sofferenza e il processo di guarigione assumono un
significato sacro.
Il pathos
dell' essere umano è determinato dal rapporto tra i limiti e le possibilità per la
realizzazione della propria natura come realtà di una soggettività libera e
responsabile.
La sofferenza e la
gioia possono essere il "Kairos" (momento opportuno per) per la persona per
scoprire la propria natura.
2.
La persona deve essere considerata un soggetto nella sua globalità, come
l'insieme di tre dimensioni - corpo, mente, spirito - in relazione con altre persone a
partire dal concepimento fino alla morte.
2.1 corpo:
la globalità dei fenomeni biologici;
2.2 mente:
il mondo simbolico, la percezione e il comportamento
2.3 spirito:
la domanda di significato
3. I
mondi corpo-mente-spirito esistono come interazione teleonomica e le tre dimensioni hanno
lo stesso valore.
Ad esempio la
neurobiologia dell'apprendimento e del comportamento, la psiconeuroimmunologia,
l'endocrinologia sono discipline interazioniste che dimostrano la necessità di una
prospettiva interazionista nella scienza medica e clinica.
4. I
fenomeni biologici sono relativi alla possibilità e alla qualità del coping, cioè al
modo in cui vengono affrontati gli eventi della vita esterni ed interni.
Questo enunciato
è spiegato dalla teoria della relatività indeterminata dei fenomeni biologici alla
qualità del coping .
5.
La spiritualità è la naturale richiesta della persona di un significato armonico e
unitario. Essa viene rivelata dal mondo simbolico, affettivo ed emotivo espresso o
inconscio della persona quando e dove corpo-mente-spirito trovano la loro unità o
mancanza di coerenza o conflitto. La religione è la relazione bidirezionale, personale e
soggettiva, con il Creatore, Dio, attraverso il corpo, la mente e lo spirito. La
spiritualità della persona e la religione (dove è presente) interagiscono con il corpo e
la mente in modo bidirezionale.
6.
Alla luce delle conoscenze scientifiche attuali la Salute è il lavoro di
costruzione della persona di fattori protettivi che neutralizzano i fattori di rischio e
coinvolgono corpo-mente e spirito nella teleonomia della persona, che è rivelata nelle
possibilità e nella qualità del coping nel suo stile di vita.
7.
La missione della medicina è il prendersi cura, curare e studiare la persona
malata dal concepimento alla morte naturale e prevenire la malattia fornendo alla persona
le possibilità per sviluppare la propria salute.
Nel rispondere
alle domande di verità, amore e bellezza l'essere umano percepisce la propria dignità
divenendo persona umana reale.
Questa percezione
incide sulla qualità del coping e sui processi biologici necessari alla guarigione. La
relazione delloperatore sanitario con il paziente può essere il momento
opportuno (kairos), uno spazio e un tempo dove e quando il pathos della malattia può
essere visto come possibilità per scoprire la reale dignità della persona.
Per prima cosa e prima di ogni cosa la
dignità della persona risiede nella realizzazione della sua libertà.
Questa
possibilità riguarda sia il paziente che loperatore sanitario. Essa è affidata
alle opportunità misteriose offerte dagli incontri umani.
Il concetto di
"counsellor esistenziale" come maieuta della dignità umana non può essere
separato dal ruolo delloperatore sanitario.
8.
Il metodo clinico centrato sulla persona ha l'obiettivo di individuare le risorse
per la salute personale, i rischi e le sindromi cliniche come risultato di una interazione
teleonomica corpo, mente, spirito tendente allunità.
Questo metodo ha l'obiettivo di prendersi
cura e di curare il paziente attraverso una relazione medico-paziente centrata sulle
possibilità creative e sulle risorse. Per aumentare i risultati e la qualità della
professione medica è necessario che ci sia consapevolezza di una irriducibile dignità
della persona come essere umano creato ed amato da Dio.
9.
Ogni relazione clinica e ricerca che non consideri le interazioni delle dimensioni
della persona e la sua teleonomia dà risultati incompleti e falsi e può essere
pericolosa per la salute della persona e la scienza medica.
10. L'educazione
medica centrata sulla persona deve insegnare agli studenti le possibilità etiche e i
limiti della professione medica, i fondamenti epistemologici della scienza medica, le
teorie e gli studi sulle persone sane e malate all'interno del loro contesto sociale e
culturale.
Lo scopo
dell'applicazione di queste conoscenze è quello di acquisire le abilità per mettersi
in relazione con la persona sana e malata, conoscere l'individualità della
persona attraverso il suo mondo simbolico e la biologia sia in condizioni di salute che in
condizioni cliniche, in rapporto alla sua età e alla sua storia, nel contesto culturale e
sociale appropriato.
La prevenzione
e la cura devono essere insegnate come azioni volte ad aiutare la crescita delle
possibilità e delle risorse personali del paziente, permettendogli di costruire la
consapevolezza del suo significato come persona libera e responsabile e fornendo le difese
contro i rischi immediati che minano la sopravvivenza della mente, del corpo e dello
spirito e il collasso delle difese (Apprendimento centrato sulla evidenza delle risorse ).
11. Per acquisire un reale
rigore metodologico, la ricerca biomedica a la clinica, devono prendere in considerazione
le variabili che appartengono al mondo biologico-psicologico e spirituale della persona,
simultaneamente.
Una prima
versione del Manifesto è stata presentata il 22 ottobre al convegno Assisi 99:
Prevenzione e clinica nell'adolescenza, Assisi, Italia, 22-24 ottobre 1999.
Scritto a Milano in occasione
dell'anniversario dell'Università Ambrosiana il 7 dicembre 1999 dal Rettore, Prof.
Giuseppe Rodolfo Brera.
Presentato il
29 gennaio 2000 all'Ospedale San Giuseppe, in occasione dellinaugurazione
dellAnno Accademico 1999-2000. Milano, Italia, Europa.
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